Hanno scelto ancora una volta una data simbolica per ritornare sulla scena politica e sociale gli zapatisti in Messico. Il 21 dicembre, giorno della fine del calendario Maya ed inizio di un nuovo ciclo, circa 40 mila ‘basi di appoggio’ (i comitati civili) zapatisti, hanno abbandonato i loro territori ‘liberati’ del Chiapas e sono scesi a valle, invadendo silenziosamente le strade di cinque comuni: San Cristóbal de las Casas, Palenque, Ocosingo, Altamirano e Las Margaritas.
A differenza di quanto avvenuto il 1 gennaio del 1994, quando fu proprio l’EZLN, l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale che allora invase e occupò, armi in pugno quelle stesse città, dichiarando nella Prima Dichiarazione della Selva Lacandona, “guerra allo Stato messicano”, questa volta tutto è avvenuto in forma pacifica e si potrebbe dire in “un assordante silenzio”, interrotto solo dal frusciare lento dei passi ordinati degli zapatisti indigeni, quasi tutti di discendenza maya, che compongono le basi di appoggio civile del EZLN. >>>continua a leggere>>>