Se venisse scelto come presidente della Repubblica, come aveva proposto Beppe Grillo qualche mese fa, forse sarebbe una delle prime cose che farebbe. Annullare la parata militare del 2 giugno per risparmiare dei soldi. Il premio Nobel Dario Fo firma la petizione pubblicata sul sito web change.org.
“Ho firmato la petizione contro la parata militare del 2 giugno a Roma per la festa della Repubblica, e spero che lo facciano tutti”. “Si spera per sempre” puntualizza l’attore adAdnkronos e spiega che quella del 2 giugno non è la festa delle Forze armate “Il transito marziale di donne e uomini in divisa – dice Fo – e generali che stanno sulle transenne non fa mai pensare a una festa ma alla preparazione di una guerra”.
L’idea del sito change.org è quella che siano gli italiani stessi a chiedere al Presidente della Repubblica l’abolizione di questo evento costoso e sfarzoso, che, così fatto, rappresenta poco o niente gli italiani.
“Abbiamo due mesi di tempo per impedire che anche quest’anno l’Italia sia rappresentata in divisa. Chiediamo dunque alla massima istituzione repubblicana, che sia incarnata da questo presidente o dal prossimo, di annullare fin da quest’anno, la parata militare prevista per il 2 giugno.” scrive il sito web “a sfilare semmai siano donne e uomini impegnati nell’istruzione, nella ricerca, nella sanità, i lavoratori e disoccupati, i precari e gli studenti: il presente e il futuro dell’Italia sono loro, e non devono esserlo donne e uomini in armi”.
“Una parata – prosegue Fo- che fa venire in mente non certo la vita serena di una nazione ma i massacri e le guerre. Non può essere il simbolo e lo spirito di una nazione che festeggia la propria esistenza, l’essere vivi e felici. L’ho firmata e spero che la firmino tutti. Proprio perchè l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, non sulle armi”.
Oltre un migliaio le firme già ottenute per questa petizione. Insieme al Nobel per la Letteratura anche le organizzazioni pacifiste.
Massimo Paolicelli, presidente delll‘Associazione obiettori non violenti, spiega: “Questa è una battaglia che facciamo da sempre, e da quando è stata ripristinata la parata. E’ solo un’esibizione di forza, sappiamo tutti che l’uso delle armi è ultima ratio di una nazione, non è la repubblica: si ricordi l’art.11 della Costituzione. La festa della repubblica deve essere di tutti i cittadini e di tutti i lavoratori. Chiediamo che il prossimo capo dello stato trovi un altro modo di festeggiarla, non con obsoleta e inutile parata militare. Oltretutto è costosa, è uno schiaffo a chi sta perdendo il posto di lavoro e a volte si suicida. Eticamente è un orrore, in genere e soprattutto adesso”.
La pensa così anche Francesco Vignarca di Rete Disarmo, che però sottolinea soprattutto un altro aspetto: “il problema di spesa rappresentato dalla parata: milioni di euro ogni anno per uno spettacolo primitivo e barbarico. Ma l’aspetto più importante è quello simbolico: non possiamo più correre il rischio di identificare la repubblica, che è di tutti, con l’apparato militare, non possiamo ridurci a questo”.
In realtà, però, si era già riusciti ad abolire la parata militare prevista per il 2 giugno, fu il Presidente Scalfaro a decidere di eliminarla, ma poi Ciampi pochi anni dopo la riabilitò. Perchè l’Italia, come sottolinea il sito web change, è una Repubblica fondata sul lavoro, non sulle armi.