HONDURAS – MANIFESTO DEL 1° MAGGIO

IN TEMPI DI COVID-19

Noi organizzazioni firmatarie di questo documento, salutiamo il nostro popolo lavoratore in questo 1° Maggio, in un contesto in cui l’Honduras è vittima tanto delle conseguenze della pandemia del COVID-19, quanto dell’imposizione incostituzionale e fraudolenta di una narcodittatura cachureca (*) e militare, espressione del collassato modello neoliberalcapitalista.    

Essendo impegnata a proteggersi dai processi di New York, la dittatura ha dovuto improvvisare l’emergenza di fronte alla pandemia, agendo con la stessa irresponsabilità e incompetenza con cui ha gestito l’epidemia di Dengue negli ultimi due anni, così come ha gestito gli affari pubblici durante questo decennio, che ha avviato col colpo di Stato del 28 giugno 2009.  

L’improvvisazione, il cinismo, l’incompetenza, la corruzione e il settarismo, hanno avuto per risultato un piano d’emergenza assunto come una cuccagna per far soldi, che si palesa nella ripartizione tra faine delle miliardarie risorse dell’emergenza, approvate rigorosamente con dispensa dal dibattito nel Congresso Nazionale.

Alcuni fondi formalmente destinati alle necessità dei malati, del personale medico e per rifornire di alimenti la popolazione confinata, vengono sperperati fra i membri del gruppo capeggiato da Juan Orlando Hernández, mentre un’altra grossa percentuale viene destinata all’Ospedale e all’industria Militare, senza giustificazione alcuna, se non la collusione tra Juan Orlando Hernández e gli alti ufficiali delle Forze Armate che vuole  beneficiare, nell’ambito della militarizzazione dello Stato e della società. 

Oltre a questo, ci mentono pure. La disinformazione praticata dal regime è tanto grave che non solo non sono credibili le cifre che ci propinano attraverso le mendaci quanto proselitiste trasmissioni a reti unificate, ma siamo pure il Paese col minor numero di tamponi praticati al mondo. Il colmo è che in mezzo al caos, non possiamo nemmeno dare degna sepoltura ai nostri cari. 

Commemoriamo la memoria del 134esimo anniversario dei Martiri di Chicago, in un Honduras in cui la pandemia si colloca nel contesto di una tenebrosa alleanza dittatoriale fra i cachurecos (*) in combutta con un ridotto settore imprenditoriale, i militari, le multinazionali, il narcotraffico e l’impero diretto dal governo estremista di Trump. Fondano tale alleanza sull’assalto ai beni dello Stato per ricavarne capitali col minor costo e nel minor tempo possibile, in spregio alla classe lavoratrice, attraverso la sospensione dall’attività di operaie e operai dell’industria della maquila, attraverso assunzioni senza contratto, operate per la maggior parte proprio dallo Stato, così come la sospensione ed il licenziamento di decine di migliaia di impiegati e lavoratori senza alcun tipo di pagamento, in totale violazione delle leggi del lavoro e col benestare del Ministero del Lavoro. Gli industriali non solo disprezzano gli esseri umani, usandoli come manodopera a basso costo, ma allo steso modo depredano l’ambiente, ne succhiano l’acqua attraverso progetti residenziali, com’è il caso della distruzione del Parco Nazionale La Tigra. Questa è la “solidarietà” della grande impresa privata ai tempi del COVID-19. 

Il disprezzo verso la classe lavoratrice salariata, così come verso l’immensa quantità di persone costrette a vivere nella logica del “tanto guadagnato, tanto speso”, non ha limiti da parte di quest’alleanza tenebrosa. Si manifesta nel continuo aumento della bolletta dell’energia elettrica da parte di EEH y SANAA, che aggrava la precarietà della gente rimasta senza fonte di guadagno, e che ha gettato molti imprenditori sull’orlo della bancarotta. È il caso del Sig. Roberto Contreras, arrivato all’estrema decisione di dichiararsi in sciopero della fame, una lotta che sorge come decisione personale, ma emblematica di un’istanza nazionale che ci coinvolge tutti come società. 

Anche il prolungato confinamento sta danneggiando psicologicamente la nostra popolazione, mentre aumenta la violenza domestica, che si accanisce con maggiore durezza contro le donne e le bambine. Mentre i nostri boschi vengono incendiati e si richiede il soccorso urgente per spegnerli, i soldati insieme alla Polizia Militare dell’Ordine Pubblico, sono occupati per le strade a reprimere e violare i diritti umani della gente, che disperata esce negli spazi pubblici a chiedere il cibo che le è stato negato, nonostante la grande quantità di denaro approvata per rifornire di viveri la popolazione rinchiusa. 

Il regime concede arbitrariamente la libertà a centinaia di detenuti per reati comuni o condannati per assassinio e corruzione, con la scusa di ridurre il sovraffollamento nelle carceri, ma nel contempo nega la libertà agli otto contadini reclusi per aver difeso l’acqua a Guapinol, Tocoa, ai detenuti politici a Choluteca, così come al prigioniero politico professore Rommel Valdemar Portillo e ad un minorenne arrestato ingiustamente. 

Tale decisione fa parte del consolidamento del patto d’impunità, accompagnato tra gli altri provvedimenti, dall’entrata in vigore del Nuovo Codice Penale, che punisce la libertà di espressione e qualunque dissenso verso il regime. Per indorare la pillola, il regime ha designato come “osservatori” i servili funzionari di una mal definita “società civile”, che ha in FONAC, COHEP e INVEST-H i suoi più fedeli ripulitori e truccatori di facce da corrotti. 

Come ciliegina sulla torta della corruzione, in questi ultimi giorni la dittatura ha fatto approvare dal Congresso Nazionale il pacchetto straordinario più cospicuo della storia del Paese: si tratta di risorse finanziarie per 80 miliardi circa di lempira, un pacchetto disgraziatamente pensato non per essere investito nelle necessità di salute, alimentazione ed educazione del Popolo, ma per finanziare i grandi affari dell’alleanza tenebrosa. Si consoliderà nei prossimi vent’anni, come investimento nell’industria della maquila, come concentrazione di tutte le terre nazionali, di quelle demaniali affidate all’uso comunitario e delle terre fiscali nelle mani degli agroesportatori, negandole ai contadini poveri, come investimento in un complesso di affari legati alla sanità mediante la nuova legge Speciale di Accelerazione dell’Economia. 

 

A fronte di questa realtà, noi organizzazioni sociali, professionali e politiche che amiamo la nostra terra e vogliamo il meglio per le future generazioni, uniti presentiamo le seguenti istanze nazionali: 

 

  1. Esigiamo che la crisi sanitaria non permanga nelle mani del SJNAGER, ma sia gestita dal Collegio Medico dell’Honduras, al quale le istituzioni dello Stato garantiscano tutto il supporto logistico e finanziario.
  2. Chiediamo si fornisca a medici, infermieri, tecnici di laboratorio e altro personale sanitario l’equipaggiamento protettivo necessario per curare in sicurezza i pazienti.
  3. Esigiamo che cessino i licenziamenti, le sospensioni ed altre violazioni dei diritti del lavoro dei lavoratori e lavoratrici.
  4. Chiediamo la creazione di un sistema di rendicontazione trasparente e indipendente dall’apparato governativo, che sottoponga ad ispezione fiscale e revisione dei conti la gestione dei fondi destinati a risolvere la crisi attuale.
  5. Chiediamo che tutte le terre nazionali, demaniali affidate all’uso comunitario e fiscali che il regime pretende consegnare ai proprietari terrieri agroesportatori, siano date ai contadini per garantire la sovranità alimentare.
  6. Chiediamo che si attivino meccanismi di protezione per le donne e l’infanzia vittime di violenza, accresciuta con il prolungarsi della quarantena, così come il castigo per i violentatori e aggressori.
  7. Esigiamo un programma organizzato di distribuzione, mediante la struttura municipale con la partecipazione di organizzazioni locali, di forniture alimentari a tutte le persone di scarse risorse che sono in quarantena, senza militarizzazione né pregiudizi politici settari.
  8. Esigiamo la liberazione immediata dei prigionieri politici, compagni di Guapinol, così come del compagno Rommel Valdemar Portillo.

    9.Chiediamo che non entri in vigore il nuovo Codice Penale. 

 

Manifestiamo infine il nostro appoggio allo sciopero della fame del Sig. Roberto Contreras e allo stesso tempo facciamo nostra la sua lotta, esigendo il compimento delle menzionate richieste.

Organizzazioni sociali, professionali, politiche firmatarie:

Honduras – 1° maggio 2020

 

(*) Cachurecos è il termine spregiativo con cui si definiscono in gergo gli appartenenti al Partito Nazionale, quello di estrema destra attualmente al governo.

 

https://copinh.org/2020/05/manifiesto-publico-7-1o-de-mayo-2020/

 

Traduzione di Adelina Bottero