Pesanti scontri con la PFP. Molti feriti, arrestati e “desaparecidos”.
Nelle prime ore del pomeriggio é partita una “megamarcha”, la settima, della APPO che é arrivata nel centro della città verso le ore 15. Subito si é iniziato a circondare lo zocalo della città che da quasi un mese é diventato la caserma dei militari che hanno invaso la bella capitale oaxaqueña.
Dopo mezz’ora di relativa calma sono iniziati gli scontri in varie parti del centro storico che sono durati almeno tre ore, con un lancio continuo di petardi, pietre, molotov contro la PFP. I militari hanno risposto con un lancio intenso di gas pepe, biglie di ferro, ed anche pietre. Verso le 18 e 30 del pomeriggio i militari sono usciti dallo zocalo ed hanno iniziato a caricare e sono avanzati per almeno 200 metri, fino ad arrivare nei pressi della cattedrale di Santo Domingo dove c’era l’accampamento della APPO, che é stato bruciato. Vari edifici erano in fiamme come anche moltissime automobili.
Alcuni contingenti della PFP sono entrati nel centro storico da punti differenti ed hanno arrestato molte persone delle quali non si sa ancora niente in quanto non sono apparse in nessuna prigione o caserma. In questo momento la città é invasa dalla PFP che sta arrestando qualsiasi persona circoli per strada e si sono uditi vari colpi di arma da fuoco. Diversi bossoli di 9 mm. Sono stati ritrovati dai manifestanti.
La resistenza è stata fortissima e ci si sta riorganizzando per le azioni di domani (domenica), per cercare di circondare nuovamente i militari e riprendere il controllo del centro. Sembra che stia per arrivare un altro contingente di militari .
E’ stata una giornata di guerriglia urbana intensa alla quale ha partecipato gran parte della popolazione di Oaxaca ed anche la solidarietà verso il movimento non si è fatta attendere. Molti studenti di medicina erano presenti nelle strade per prestare i primi soccorsi ai feriti e per distribuire fazzoletti con aceto per arrestare l’effetto della nube tossica dei gas che i militari lanciavano senza sosta contro i manifestanti. Radio Universidad, la voce del movimento, é stata messa a tacere dalle interferenze, anche se non é stata occupata. L’ultima notizia che ha potuto offrire parla della morte di tre giovani, al di fuori della facoltá di Medicina della UABJO. Tre giovani che apparentemente non c’entrano con il movimento.
Da qua, dalla cittá di Oaxaca, l’appello della APPO perché ovunque si scateni la mobilitazione per fermare la repressione, per la liberazione dei detenuti e per la riapparizione con vita dei desaparecidos.
da Global Project